Shopper di Lusso:
carta + tessuto da rivestimento
Enorme, luminoso, 182 carati di splendore blu.
Lo chiamano la Stella di Bombay e oggi è custodito nel Museo Nazionale di Storia Naturale a Washington.
È a questa pietra esageratamente preziosa che si ispira la nota marca di gin BOMBAY SAPPHIRE.
Per questo prestigioso Cliente abbiamo cercato un’accoppiata materica di pregio, sempre rimanendo sul colore del brand. Abbiamo optato per borsa e scatola coordinata in carta + tessuto da rivestimento entrambe impreziosite da una stampa a caldo con rilievo in contemporanea. Il rivestimento della scatola e la sua chiusura, con un coperchio particolarmente profondo, fanno da richiamo alla fascia di tessuto azzurro che corona la borsa nella zona in cui s’innesta il manico in gros grain tono su tono. Siamo gli unici a realizzare manufatti di questo tipo, formati accoppiando carte diverse o, come in questo caso, un tipo di carta ad altro genere di materiali. Le Borse polimateriche o a più carte accoppiate sono nate qui alla GIO’GATTO nei primi anni ’90, ma nella stragrande maggioranza dei casi si trattava di prototipi e sperimentazioni. Volevamo vedere fin dove era possibile impreziosire e nobilitare un articolo fino ad allora basico e sottostimato come la Borsa di Carta, ma di committenti ce n’erano ancora pochissimi: solo alcuni illuminati Clienti ci accordavano il loro benestare alla realizzazione di Shopper di Lusso così preziose dando spazio alla nostra energia creativa. In quegli anni le aziende non avevano ancora riconosciuto il valore fondamentale del Packaging: le Shopping Bag poi, decisamente sottovalutate perché dedicate al post-vendita, erano oggetti adibiti al trasporto, nulla di più. I Clienti pertanto cercavano la convenienza, ed erano ben contenti di adottare delle produzioni che andassero incontro alle loro necessità di budget, senza chiedersi se era possibile avere di meglio. Il concetto stesso di Lusso era differente: il massimo del Lusso conosciuto applicato alle Paper Bag era legato alla natura manifatturiera della lavorazione contrapposta all’inferiore qualità delle produzioni automatiche industriali, che però fino alla fine degli anni ’80 erano quasi esclusivamente in plastica. In altre parole, il “Lusso” di ieri è il “basico” di oggi: le Paper Bag che qui alla GIO’GATTO chiamiamo Classiche, e che sono in buona sostanza delle Shopper realizzate a mano prive però di qualsiasi tipo di nobilitazione, sono state per tanto tempo il massimo del Lusso reperibile. All’epoca non esistevano Borse di Carta realizzate in carte di qualità, figuriamoci nobilitate con applicazioni parziali di goffrate effetto coccodrillo, pelle, serpente, velluto o impreziosite da delle applicazioni in tessuto, pizzo o altro! Le Shopper erano in carte Kraft o al più in Kraft monopatinate, sempre bianche o avana, stampate sempre e solo in offset a uno o a due colori, le maniglie erano in corda di cotone bianca da 50 cm diametro 5, qualcuno azzardava una stampa a caldo o una plastificazione, per un prodotto finale che era comunque ben lontano dal concetto di Lusso a cui siamo arrivati oggi. Va poi ribadito che fino agli anni ’80 dilagava ancora la plastica: le opzioni per il trasporto post-vendita si riducevano quindi ai sacchetti in plastica in automatico o alle Borse di Carta Classiche di cui dicevamo più sopra. Solo con il diffondersi di una maggiore sensibilità ecologica la plastica è stata accantonata in favore della carta, che è stata così impiegata anche per la produzione dei sacchetti industriali. Con il tempo, poi, il gap qualitativo tra produzioni automatiche e manifatturiere si è a sua volta assottigliato, costringendo di fatto le manifatture di Borse in Carta a sperimentare soluzioni più articolate e nobilitate in altri modi.
“eco non ha eco
solo un vero stile
può creare una scuola”
Oscar Wilde
Parallelamente a queste evoluzioni, anche il Packaging in senso lato cominciava a essere considerato diversamente: le aziende iniziavano a rivalutare l’utilità comunicativa di un Packaging Itinerante come la Shopping Bag da negozio. Molte manifatture azzardavano allora qualche nobilitazione in più, e le Shopper si arricchivano di alcuni particolari di pregio come le maniglie in raso al posto delle solite in corda di cotone. Nel mentre, Gio’Gatto era già all’opera su delle rivisitazioni ancora più radicali: per le sue Borse sceglieva carte Fedrigoni o Cordenons, e aveva abbandonato definitivamente le carte monopatinate in favore di quelle patinate, che hanno una resa cromatica superiore e che debbono necessariamente essere irrobustite dalla plastificazione. Già allora Gio’Gatto sapeva bene che il Lusso destinato alle Borse di Carta era un’altro, fatto principalmente di dettagli, e studiava metodi di piegatura e fissaggio, sperimentava soluzioni fino ad allora inedite. Alcune grosse aziende del Torinese sentirono parlare di questo Maestro della Shopper di Carta che realizzava Borse mai viste prima utilizzando carte particolari e realizzando patchwork creativi anche per le grandi tirature. Le aziende iniziarono a passarsi la parola tra loro, e di lì Gio’Gatto ebbe moltissime occasioni per rompere – di giorno in giorno, di anno in anno – la “barriera del Lusso”. Il mercato, la società aveva finalmente prodotto la domanda che Gio’Gatto aveva sempre aspettato, e ad oggi possiamo vantarci di essere ancora gli unici a saper fornire un certo tipo di risposta, gli unici in Italia a realizzare soluzioni di questo tipo (per verificarlo, è sufficiente digitare su Google Shopper di lusso e dare un’occhiata ai risultati). Questo perché “Solo noi – come direbbe Gio’Gatto – “siamo così matti da progettare, proporre e realizzare Borse di Carta del genere”. Ancora nessuno a parte noi accoppia carte diverse in determinate modalità, accosta tipi di stampa differenti, dà alle Borse delle forme nuove da quella classica a fondo quadro (come nel caso dei nostri modelli Prêt-à-Porter), realizza manualmente dei patchwork multimaterici o dà una nuova veste a dei materiali di scarto delle aziende per realizzare delle Shopper ecologiche. Sì: nonostante tutte le manifatture di Borse in Carta si siano ormai adeguate a standard più elevati, ad oggi siamo ancora gli unici a mantenerci costantemente in prima fila per quanto riguarda le nuove tendenze e la sperimentazione. Se un domani qualcuno percorresse le nostre orme realizzando soluzioni come le nostre, di Lusso autentico (quello in continua evoluzione, quello che non si raggiunge mai per davvero) nell’ambito delle Borse di Carta personalizzate, potremmo sempre dire, senza falsa modestia, di essere stati dei pionieri e di “aver fatto scuola”.
Vi interessa vedere la produzione realizzata per Le Tenute La Montina con carta perlescente, maniglie di pizzo macramè e patellina floccata? Ecco a voi la pagina.