Packaging personalizzato:
il gioco vale la candela?
Chi si appresta a lanciare un punto vendita o un nuovo prodotto si pone sempre le stesse domande: varrà la pena di investire in un Packaging personalizzato? Non è meglio cominciare in sordina con un pack prodotto in serie, magari trovato on-line, ed eventualmente personalizzarlo all’ultimo con una semplice etichetta o una stampa purchèssia, tanto per cominciare? Non è più prudente aspettare i primi riscontri da parte dei miei acquirenti e investire in un secondo momento? Si dice che la prudenza non sia mai troppa, ma in questo caso sono le domande a essere sbagliate. Anche chi vorrebbe rinnovare le sue confezioni ha perplessità analoghe: spendere di più mi farà anche guadagnare di più? Insomma: il gioco vale la candela? In questi casi occorre rovesciare il punto di vista, e coltivare un altro tipo di scrupoli. Ad esempio, siete sicuri che il vostro prodotto venderà a prescindere dal modo in cui verrà presentato? La percezione che i vostri clienti avranno dei vostri articoli sarà la stessa con un Packaging standardizzato? Il vostro prodotto è in grado di raccontarsi, presentarsi e vendersi da solo o grazie gli investimenti fatti in pubblicità? Uno studio commissionato da Pro Carton, associazione europea di produttori di cartone e cartoncino, rivela che il Packaging fa parte della pianificazione commerciale al pari di tutti gli altri mezzi di comunicazione, ed è anzi uno degli strumenti di marketing più efficaci. Lo studio, effettuato su un campione rappresentativo della popolazione tedesca maggiorenne, ha raccolto le testimonianze di 2000 persone.
Packaging personalizzato
come mass media
I dati emersi hanno confermato ciò che gli operatori di settore sapevano già da tempo: il Packaging funge da guida, aiuta nelle decisioni d’acquisto, veicola informazioni sul marchio ed è sempre più “studiato” dai consumatori. Non solo, ma insieme alle offerte speciali e alla ricerca in rete rappresenta il maggior incentivo all’acquisto e al riacquisto di un dato articolo. Numero uno per lo stimolo al consumo, il Packagimg primeggia anche per quanto riguarda la raccomandazione. Va da sé che dietro alla realizzazione di tutte le soluzioni di confezionamento, per la Grande Distribuzione Organizzata come per i mercati di nicchia, deve esserci un studio approfondito delle possibilità inerenti al prodotto e alla sua presentazione. Il mercato stesso chiede soluzioni Packaging sempre più performanti: personalizzate, su misura, accattivanti, meglio se ecologiche e multiuso, capaci di soddisfare un buon rapporto qualità/prezzo e rispettose di tutte le caratteristiche di prodotto. Chi, come noi, è specializzato in Packaging Design deve fornire una risposta a ciascuna di queste necessità, perché quella che ad alcuni può sembrare una semplice scatola di cartoncino è in realtà un vero e proprio canale pubblicitario, come i giornali, la televisione, la radio o internet (non a caso lo studio è stato poi intitolato “Packaging: un mezzo di comunicazione molto potente”). Ed è sempre il Packaging personalizzato a determinare se un prodotto viene percepito come amico dell’ambiente o di alta qualità.
Nativi digitali e acquirenti d’impulso
chiedono packaging all’avanguardia
Gli intervistati non erano stati informati dell’oggetto dell’intervista e hanno collegato 23 mezzi di comunicazione differenti con i rispettivi obiettivi di comunicazione, stimando quanto ogni canale fosse adatto allo scopo. Il Packaging è risultato strumento privilegiato, amatissimo soprattutto dai nativi digitali, cioè da chi è nato e cresciuto avendo a disposizione le nuove tecnologie informatiche (leggi: i consumatori più giovani) e dagli acquirenti d’impulso, che fanno delle informazioni riportate sulla confezione e dell’appeal della confezione stessa le loro principali coordinate d’acquisto. Anche i consumatori più maturi seguono a ruota, e persino chi acquista in modo programmato valuta positivamente un packaging dettagliato: le informazioni di interesse sono “quelle stampate in piccolo”, ed è qui che la confezione offre un’opportunità in più anche con gli utenti più difficili da conquistare. L’89% dei consumatori prende in mano la confezione e la studia a fondo. E questo non succede solo nel punto vendita, ma anche una volta a casa. Sia per quanto riguarda gli acquisti spontanei che per quelli programmati, il potenziale acquirente ha bisogno di toccare con mano il prodotto per valutarlo in maniera più approfondita, e qua entra in gioco l’abilità dei Packaging Designer. Non è sufficiente concentrarsi sugli aspetti che attirano l’attenzione dell’acquirente: bisogna anche saperla mantenere. Il packaging deve dire molto di più rispetto al logo e alle informazioni che riporta: deve dire talmente tante cose – in maniera diretta ma anche subliminale – da indurre il consumatore all’acquisto per poterle considerare con più calma in un secondo momento. Ma come solleticare il gusto e l’emotività del nostro target di riferimento? Come sfruttare al meglio le scelte cromatiche, il design, i materiali impiegati? Insomma, come nasce un packaging vincente? Potremmo parlarvi di un’attenta analisi del prodotto e del suo target di riferimento, di anni di esperienza e di attenzione verso tutte le soluzioni di confezionamento, sia per la vendita che per il post-vendita, di aggiornamento e sperimentazione, di sensibilità estetica e grafica, conoscenza dei materiali e molto altro… ma preferiamo sollevare dei dubbi, più che distribuire certezze. Non vogliamo fornire “ricette magiche” di cui è piena la rete, ma solo invitarvi a percorrere la nostra stessa strada, a seguire il nostro percorso di artigiani e sperimentatori, certi che le risposte verranno come sempre a tempo debito.
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