Chi è maestro nell’arte di vivere
distingue poco
fra il suo lavoro e il suo tempo libero
fra la sua mente e il suo corpo
la sua educazione e la sua ricreazione
il suo amore e la sua religione.
Con difficoltà sa cos’è cosa.
Persegue semplicemente la sua visione dell’eccellenza
in qualunque cosa egli faccia
lasciando agli altri decidere
se stia lavorando o giocando.
Lui pensa sempre di fare entrambe le cose insieme.
E’ un’arte riservata a pochi
identifica bene il suo spirito libero
e che seppure nasconde comportamenti
necessariamente autolesionisti
gli fa ritenere di essere un uomo fortunato.
Oggi si preferisce un edonismo superficiale e materialista (Aristippo)
che deve essere alimentato di continuo
piuttosto che un piacere profondo e interiore (Epicuro)
duraturo e stabilizzante.
C’è quindi un grande problema:
mancano gli allievi.