PARTE 3 DI 3 (leggi anche la intro, la parte I e la parte II)
Nella nostra operazione di “analisi borse” abbiamo sviscerato a fondo i concetti di fustella, fustellificio e fustellatrice, per capire come e dove inizia il processo di lavorazione delle borse di carta.
Dopo tante analisi è finalmente venuto il momento di parlare delle fustelle di Gio’ Gatto, partendo proprio da questa bella immagine che reinterpreta, attraverso l’arte di Mondrian, il concetto di fustella.
Nella progettazione di una borsa cerchiamo sempre di avere massima cura per il dettaglio e, proprio per questo, con il passare del tempo, abbiamo apportato alle fustelle una serie di modifiche estetico-funzionali.
Innanzitutto abbiamo eliminato quella antiestetica linea di incollaggio laterale a vista: noi incolliamo le nostre borse a metà soffietto, in modo che l’incollaggio, nascosto tra la piega del soffietto, non sia evidente. Abbiamo ulteriormente perfezionato le nostre fustelle andando progressivamente ad eliminare tutti i cordonatori che, grazie all’abilità delle nostre operatrici, ormai erano diventati inutili: per prima la “riga” che appariva sul fronte, ora pulito e luminoso, poi tutti gli altri.
Finalmente la borsa di carta aveva un “fronte” e un “retro”. Tuttavia, impiegando carte e cartoncini da minimo 200gr, è stato indispensabile inserire una lama di cordonatura sul risvolto superiore per agevolarne la piega.
Ed ecco la nostra fustella essenziale:
Schema fustella tipo Gio’ Gatto
Dettaglio lame di taglio e cordonatura su soffietto laterale.